Circula : revue d'idéologies linguistiques
URI permanent de cette collectionhttps://hdl.handle.net/11143/22638
Fondée en 2014, la revue électronique Circula: revue d’idéologies linguistiques publie des travaux consacrés à la conceptualisation, la construction et la circulation d’idéologies sur la langue, plus particulièrement dans les communautés de langue romane. Son objectif est de diffuser des travaux qui explorent le thème des idéologies linguistiques sur les plans théorique, méthodologique et empirique, et ce, à partir de corpus tant contemporains qu’historiques. La revue adopte un caractère interdisciplinaire et accueille des contributions s’inscrivant dans plusieurs traditions de recherche (sociolinguistique, anthropologie linguistique, analyse de discours, pragmatique, sciences sociales, etc.). Elle encourage tout particulièrement les travaux qui adoptent une perspective comparative. Par son caractère interdisciplinaire et son ouverture à différents cadres d’analyse, la revue souhaite créer un lieu d’échange susceptible de faire avancer la réflexion sur les idéologies linguistiques en général et sur leur articulation avec les représentations sociales, les pratiques linguistiques et les dynamiques sociales plus larges en particulier. La revue paraît deux fois par année et privilégie la publication de numéros thématiques; elle publie toutefois aussi des contributions hors thème ainsi que des comptes rendus de lecture critiques, en plus de signaler une liste de nouvelles publications. Les articles sont publiés en français ou dans une autre langue romane (l’italien ou l’espagnol notamment).
Direction et comité éditorial: Wim Remysen (Université de Sherbrooke) et Sabine Schwarze (Universität Augsburg).
Les textes soumis au comité éditorial de la revue doivent être envoyés, par courrier électronique, à l’adresse suivante: Circula@USherbrooke.ca.
https://doi.org/10.17118/11143/5997
Direction et comité éditorial: Wim Remysen (Université de Sherbrooke) et Sabine Schwarze (Universität Augsburg).
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Item Accès libre Raphael Merida, Fabio Ruggiano, Sabine Schwarze (a cura di) (2024), Tradizioni del discorso sulla lingua nella stampa periodica italiana dal Settecento a oggi, Berlino, Peter Lang, 337 p. [ISBN 978-3-631-89286-2](Les Éditions de l'Université de Sherbrooke (ÉDUS), 2025-01-20) Venco, Carolina« Il volume raccoglie sedici contributi, frutto di un convegno tenutosi nel dicembre 2022 all’Università di Augsburg. Al centro dell’opera, curata da Raphael Merida, Fabio Ruggiano e Sabine Schwarze, vi è la riflessione linguistica che si è sviluppatasi nei periodici italiani dal XVIII secolo fino ai più recenti sviluppi digitali. Questo studio si inserisce in un più ampio panorama di ricerche sul ruolo della stampa periodica europea, promosso dal gruppo di ricerca Research Network for the History of European Periodicals (R-NHEP), e contribuisce significativamente alla riflessione interdisciplinare sul rapporto tra giornalismo e lingua. Il volume è suddiviso in due sezioni: la prima approfondisce le pubblicazioni del Settecento e Ottocento, mentre la seconda analizza periodici novecenteschi e moderni, inclusi i media digitali come i blog. [...] »Item Accès libre Matteo Grassano (2024), Nel turbinio delle parole. Lingua e riflessione linguistica in Alfredo Panzini, Milano, Biblion edizioni (collana “Il debol parere. Itinerari alternativi di storia linguistica italiana”, 4), pp. 290. [ISBN 978-88-33-83374-3](Les Éditions de l'Université de Sherbrooke (ÉDUS), 2025-01-20) Picchiorri, Emiliano« Il grande interesse del Dizionario moderno di Alfredo Panzini per la storia del lessico e della lessicografia italiana motiva la costante attenzione degli studi per questo fondamentale repertorio di neologismi primonovecentesco, che si è rinnovata a partire dal Convegno che nel 2005 celebrava i cento anni della prima edizione (Adamo-Della Valle, 2006) ed è proseguita in numerosi contributi su svariati aspetti dell’opera (tra cui si segnalano gli studi di Franchi, 2006, 2010, 2012), fino al recente progetto di edizione elettronica progressiva diretto da Maconi (cfr. Maconi, 2023). [...] »Item Accès libre Edoardo Lombardi Vallauri (2024), Le guerre per la lingua. Piegare l’italiano per darsi ragione, Torino, Einaudi, 130 p. [978-88-06- 26151-1](Les Éditions de l'Université de Sherbrooke (ÉDUS), 2025-01-20) Bruni, Domenica« Le guerre per la lingua. Piegare l’italiano per darsi ragione è l’ultimo volume, pubblicato per Einaudi, di Edoardo Lombardi Vallauri, professore di linguistica all’Università di Roma Tre. Il rapporto tra guerra e lingua, sebbene possa sembrare insolito, riveste una notevole importanza in molte analisi storiche e sociolinguistiche. L’autore affronta in modo deliberatamente provocatorio, fin dal titolo del volume, il legame tra conflitto e linguaggio invitandoci a considerare la lingua come un campo di battaglia ideologico. Lombardi Vallauri mostra come le guerre tra le lingue siano storicamente esistite e come questi conflitti nella maggior parte dei casi siano volti alla difesa o all’attacco di specifici idiomi. Tuttavia, il testo si concentra su guerre di natura diversa, sollevando interrogativi su quanto sia provocatorio accostare i concetti di “guerra” e “lingua”. [...] »Item Accès libre La denominación de un campo de estudio: polémicas terminológico-ideológicas en la prensa de opinión a ambos lados del Atlántico a principios del siglo XX(Les Éditions de l'Université de Sherbrooke (ÉDUS), 2025-01-20) Vaño García, InésResumen: Teniendo en cuenta el surgimiento y posicionamiento de los estudios hispánicos en EE.UU. a principios del siglo XX, este trabajo examina el contexto socio-político, económico y social de ese momento con el objetivo de analizar la polémica terminológica sobre el uso de “América Latina” en la prensa a ambos lados del Atlántico: Las Novedades desde EE.UU. y en El Sol desde España. Sus autores son figuras altamente reconocidas que además fueron partícipes de la creación de la American Association of Teachers of Spanish – AATS (1916). El texto pone en consideración cómo se legitima el estatus del español y cómo se intenta afianzar un mercado lingüístico hacia Hispanoamérica, al mismo tiempo que dicha lengua adquiere un valor práctico y mercantil, a fin de abrir sus puertas internacionalmente. El artículo repara en la controversia terminológica como parte de procesos geopolíticos en los que tanto España, Estados Unidos como América Latina están implicados.Item Accès libre Gramsci, ispiratore implicito degli studi sulle ideologie linguistiche(Les Éditions de l'Université de Sherbrooke (ÉDUS), 2025-01-20) Rossi, Fabio; Schwarze, SabineRiassunto: L’articolo parte dalla definizione e dalla storia del concetto di ideologia linguistica e di ideologia tout court, a cominciare dalla fine del XVIII secolo, per poi concentrarsi sulla figura di Antonio Gramsci, intellettuale e politico italiano. L’iniziale carriera da linguista di Gramsci non viene occultata dalla successiva carriera giornalistica e politica, bensì lascia numerose tracce nel suo intero percorso intellettuale. Ciò si manifesta soprattutto nel modo di affrontare temi, ricorrenti negli scritti gramsciani, quali il ruolo e le funzioni della grammatica, le ideologie (anche politiche) alla base della questione della lingua italiana, il rapporto tra lingua e dialetto, la ricerca di una lingua comune, le considerazioni su Ascoli e Manzoni, il ruolo anche politico dell’insegnamento linguistico, la storia degli intellettuali europei, i concetti di prestigio e di egemonia culturale ecc. L’analisi e l’evoluzione di questi temi (dall’iniziale approccio crociano allo studio delle lingue a un conclusivo e precoce approccio sociolinguistico) in numerosi brani tratti dai Quaderni del carcere porta l’autore e l’autrice dell’articolo a considerare il ruolo centrale, e in grande anticipo sui tempi, di Gramsci nella creazione e messa a fuoco del concetto di ideologia linguistica.Item Accès libre «Agg sprecat tiemp a parla»: il “caso Geolier” ovvero le ideologie sul dialetto nell’era della trap(Les Éditions de l'Université de Sherbrooke (ÉDUS), 2025-01-20) Pietrini, DanielaRiassunto: Il secondo classificato all’ultima edizione del Festival di Sanremo è stato il rapper di Secondigliano Geolier con la canzone I p’ me, tu p’ te, interamente in dialetto. La sua partecipazione al festival della canzone italiana ha scatenato un’accesa polemica non tanto e non solo per la sua mancata vittoria nonostante il successo schiacciante al televoto, ma soprattutto per questioni linguistiche. La discussione, che ha coinvolto decine di giornalisti, scrittori, studiosi, “cultori del dialetto”, parlanti comuni e utenti dei social network, si presenta sfaccettata e pluridimensionale: se parte del pubblico ha contestato la legittimità dell’ammissione di una canzone “non italiana” a una competizione dedicata proprio alla canzone italiana, altri hanno criticato con veemenza la correttezza del napoletano del rapper e le sue scelte ortografiche, aspetto particolarmente sorprendente trattandosi di un testo cantato. Il contributo proposto prende spunto dal “caso Geolier” per fare luce sulle ideologie linguistiche sul dialetto (napoletano) nel terzo millennio delineando un quadro dell’immaginario linguistico contemporaneo a proposito del dialetto ed evidenziando inattese valutazioni fortemente normative.Item Accès libre Traduire les stéréotypes, c’est déjà les défaire : quelques problèmes particuliers dans les traductions de Peau noire, masques blancs(Les Éditions de l'Université de Sherbrooke (ÉDUS), 2025-01-20) Zhang, Florence XiangyunL’ouvrage de Frantz Fanon Peau noire, masques blancs est une étude de la relation entre le Noir et le Blanc, dans laquelle le langage est considéré comme un poste d’observation privilégié. Dans une perspective de la traduction, l’étude des stéréotypes s’avère primordiale à la fois pour saisir leur sens dans la pensée de Fanon et pour réfléchir au rôle de la traduction dans la circulation de stéréotypes. À travers la manière dont les stéréotypes sont traités dans une langue étrangère, ce qui est mis en jeu n’est pas seulement leur intelligibilité, mais également leur perception et la possibilité de les défaire. Le présent article analyse quelques stéréotypes langagiers étudiés dans l’ouvrage de Fanon ainsi que leur traduction dans les deux versions anglaises existantes, afin de proposer une réflexion traductologique concrète du stéréotype langagier.Item Accès libre La lingua del cinema dei Taviani tra scelte ideologiche e arte. Una testimonianza personale(Les Éditions de l'Université de Sherbrooke (ÉDUS), 2025-01-20) Setti, RaffaellaRiassunto: I criteri che guidano sceneggiatori e registi nella scelta di varietà e tratti linguistici inseriti nei dialoghi filmici non trovano, solitamente, una esplicitazione in testi formulati con tale funzione. Le sceneggiature non prevedono paratesti metalinguistici, così come diari di lavorazione e critiche dedicate ai singoli film non commentano primariamente questi aspetti. In questo contributo, che vuole essere anche un ricordo di Paolo e Vittorio Taviani, ho rielaborato la mia esperienza di studio sulle scelte linguistiche dei due registi, che ho avuto la fortuna di conoscere e di intervistare molti anni fa, proprio per confrontare i miei risultati di ricerca con i loro intenti espressivi mediati dalle scelte linguistiche. Lo strumento dell’intervista, specifica in questo caso a indagare le idee dei Taviani rispetto allo stile e ai registri linguistici, si rivela un utile strumento per far emergere eventuali ideologie sottostanti e mettere ulteriormente in luce la forza espressiva, visiva e sonora, delle loro opere.Item Accès libre Circula : revue d'idéologies linguistiques. Numéro 20, Varia(Les Éditions de l'Université de Sherbrooke (ÉDUS), 2025-01-20)Numéro complet.Item Accès libre Daniela Pietrini (ed.) (2023), Lingua e discriminazione. Studi diacronici, lessicali e discorsivi, Lausanne, Peter Lang, p. 370 [ISBN: 978-3-631-90868-6](Les Éditions de l'Université de Sherbrooke (ÉDUS), 2025-01-20) Ortore, Michele« Non ci sono dubbi sul fatto che il rapporto tra lingua e discriminazione rappresenti per la linguistica un banco di prova d’eccezionale importanza: raramente capita che le potenzialità degli strumenti d’analisi del linguaggio possano avere ricadute così concrete in ambito politico, sociale e psicologico. Da una parte, viviamo una fase storica in cui il dibattito pubblico sui diritti dei singoli s’intreccia strettamente con la ricerca di proposte efficaci per un linguaggio più inclusivo, e con la speculare analisi dei rischi legati a una visione troppo ideologica e illuministica della lingua. Dall’altra parte, la realtà attuale pone sfide ancora più concrete, specifiche e tecniche: basti pensare a quant’è importante istruire gli algoritmi che sorvegliano le reti sociali a identificare correttamente i post e i commenti offensivi, i casi di hate speech e discriminazione, e a quanto ciò richieda la collaborazione di esperti di linguistica computazionale e pragmatica, in un contesto in cui proprio la virtualità dei messaggi rende troppi giovani inconsapevoli delle conseguenze di una comunicazione violenta (ne hanno parlato di recente Bazzanella 2020 e Ziccardi 2016). [...] »Item Accès libre Lidia Becker, Sandra Herling et Holger Wochele (dir.) (2023), Manuel de linguistique populaire, Berlin/Boston, De Gruyter, 625 p. [ISBN : 978-3110486674](Les Éditions de l'Université de Sherbrooke (ÉDUS), 2024-09-16) Vicari, Stefano"Le manuel, introduit par un long texte de Becker posant les enjeux principaux de la linguistique populaire (désormais LP), est structuré en trois sections. La première est consacrée aux questions théoriques, épistémologiques et méthodologiques (« Historiographie, théorie et méthodes »). Cette section pose les fondements théoriques de la linguistique populaire, même à partir de perspectives historiographiques. Les auteurs (Osthus, Preston, Stegu, Visser et Albrecht) y explorent et présentent les notions clés – comme celles de représentations sociales, idéologies linguistiques ou encore attitudes linguistiques – et en proposent aussi de nouvelles, comme celle de « regard linguistique » de Preston. Les questions méthodologiques y sont également discutées, notamment en ce qui concerne la collecte des données dans les textes historiques (Eggert), la mise en place et le traitement de données issues de méthodes plus ethnographiques, comme l’entretien, les questionnaires et les tests de perception (Pustka, Chalier, Jansen), ainsi que l’utilisation des données issues des plateformes du web 2.0, sans oublier des considérations de nature éthique (Kunkel). L’accent est mis sur l’importance d’une approche interdisciplinaire, combinant sociolinguistique, anthropologie et psychologie sociale. [...]"Item Accès libre Isolda E. Carranza (2020), Narrativas interaccionales : una mirada sociolingüística a la actividad de narrar en encuentros sociales, Córdoba, Editorial de la Facultad de Lenguas/Universidad Nacional de Córdoba, 308 p. [ISBN: 978-987-47362-3-9](Les Éditions de l'Université de Sherbrooke (ÉDUS), 2024-09-16) Koval, MartínResumen : "El narrar, la narración en cuanto actividad: ese es el punto de partida; más específicamente, la narración “como actividad conjunta entre participantes del encuentro social” (p. 16). Es decir, no sujetos autónomos, libres, cerrados sobre sí mismos, que se ponen a narrar “de la nada”, sino individuos situados en una interacción y determinados por su inserción específica en estructuras sociales. No deja de ser un enorme mérito el hecho de que, si bien el carácter unitario del libro es notorio, al mismo tiempo, cada uno de los catorce capítulos, reunidos en cinco partes, puede ser leído de manera prácticamente autónoma. La perspectiva es la de la sociolingüística interaccional, que encuentra en William Labov (1972) a uno de sus precursores, pero que se enriquece de manera fundamental con los aportes de una diversidad de autores provenientes del amplio campo de las humanidades. [...]"Item Accès libre Lingüística de legos en la prensa Argentina : el caso Francisco Ortiga Anckermann(Les Éditions de l'Université de Sherbrooke (ÉDUS), 2024-09-16) Ortiz Gambetta, EugeniaResumen : Este artículo se propone analizar las columnas de la lengua de Francisco Ortiga Anckermann, al que considero uno de los periodistas más representativos de la lingüística de legos en la prensa argentina de comienzos del siglo XX. Bajo el seudónimo de “Pescatore di Perle”, escribió durante décadas diversas columnas de la lengua en las que señalaba los errores gramaticales, semánticos y ortotipográficos de recortes de la prensa y otros textos, a partir de material que le enviaban sus lectores. Como referente semi-autorizado de la lengua, Ortiga Anckermann se posicionó como un censor que apelaba al sentido común de la lengua, y criticaba sus usos incorrectos, mediante el humor. Tanto en las columnas como en su libro Antología del disparate (1934), Ortiga hizo una propuesta interesante: por un lado, detectó fallos pero sobre todo, insistió en los abusos de estilo, especialmente la hipercorrección, aquello que Lugones llamaría cursiparla; por el otro, incorporó el lunfardo, el cocoliche y ciertos giros orales como parte de un gesto ambigüo en cuanto al empleo del argot y su permeabilidad en la lengua literaria.Item Accès libre Lessicografia italiana e lessico LGBTQIA+ : per una panoramica dell'arricchimento lessicale nei Supplementi del GDLI e del GRADIT(Les Éditions de l'Université de Sherbrooke (ÉDUS), 2024-09-16) Pepponi, ElenaRiassunto : Lo scopo del lavoro è quello di esplorare gli apporti lessicali afferenti alla sfera semantica LGBTQIA+ nei Supplementi del Grande dizionario della lingua italiana di Salvatore Battaglia e Giorgio Barberi Squarotti, pubblicati nel 2004 e nel 2009 e curati da Edoardo Sanguineti, e in quelli del Grande dizionario italiano dell’uso di Tullio De Mauro, usciti nel 2003 e nel 2007. Nel contributo si intende monitorare i seguenti aspetti: prima di tutto, come e perché una cospicua quota di lessico sul tema degli orientamenti sessuali e delle identità di genere considerate divergenti dalla norma sia penetrato solo nei supplementi delle due opere; in secondo luogo, come siano state concepite le definizioni lessicografiche di tali termini, utili per inquadrare l’atteggiamento sociale nei confronti di argomenti che innescano potenziale dibattito. Tali riflessioni saranno utili a tracciare un quadro linguistico-sociologico sul rapporto tra lessicografia e temi d’attualità, nonché sulla mutevolezza dei criteri di selezione ed esclusione delle entrate nei dizionari.Item Accès libre Alberto Manzi e le Dieci tesi : tracce di teoria, prassi e ideologia dell'educazione linguistica democratica in "Non è mai troppo tardi"(Les Éditions de l'Université de Sherbrooke (ÉDUS), 2024-09-16) Mondani, PaolaRiassunto : Negli studi di ambito linguistico, c’è una vistosa lacuna relativa all’opera educativa e didattica di Alberto Manzi, noto al grande pubblico come “il maestro della TV” che, con il suo Non è mai troppo tardi (1960-1968), ha dato un contributo significativo alla lotta contro l’analfabetismo nel nostro Paese. Manzi non ha mai teorizzato la sua azione pedagogica in uno scritto organico, ma di essa ci rimane una corposa documentazione video, a partire dalla quale è possibile riscoprire le linee ideologiche e metodologiche del suo lavoro. Nel presente contributo, in un confronto capillare con il testo delle Dieci tesi, vengono messi in luce aspetti dell’ideologia e della prassi dell’educazione linguistica democratica in Non è mai troppo tardi.Item Accès libre Construir la escuela, definir una lengua : posicionamientos en relación con la(s) lengua(s) de enseñanza en colonias de migrantes europeos en Argentina (1860-1870)(Les Éditions de l'Université de Sherbrooke (ÉDUS), 2024-09-16) Baretta, MónicaResumen : El presente artículo se ocupa de indagar en el problema de la selección de una(s) lengua( s) de enseñanza escolar en un espacio singularmente diverso: las colonias agrícolas formadas en la región rural de la provincia de Santa Fe (Argentina) desde mediados del siglo XIX, a partir del aporte inmigratorio europeo. Específicamente, se analizará el modo en que las primeras dos colonias establecidas en esa región, Esperanza y San Carlos, habitadas mayoritariamente por familias de habla francesa y alemana, discutieron el modo en que debía organizarse la institución escuela, fundamentalmente en relación con la(s) lengua(s) de enseñanza. Educar (o no) a los niños en un espacio cultural y lingüísticamente diverso constituyó una verdadera polémica caracterizada por posicionamientos encontrados. A partir del análisis discursivo de un corpus constituido por correspondencia y prensa periódica, se señalará cómo funcionarios y familias con diferentes trayectorias culturales, políticas y educativas asignaron distintas valoraciones a la escolaridad en general, y a la alfabetización en particular.Item Accès libre Idéologies patriotiques et linguistiques du glossairiste Oscar Dunn au XIXe siècle(Les Éditions de l'Université de Sherbrooke (ÉDUS), 2024-09-16) Remysen, Wim; Vincent, NadineOscar Dunn (1845-1885) est un des premiers intellectuels à affirmer la légitimité du français canadien. Ses idées à propos de l’identité nationale des Canadiens français permettent de mieux comprendre ses propos concernant la langue. Dunn considère par exemple que les canadianismes sont tout à fait légitimes du fait qu’ils permettent à ses compatriotes d’exprimer leur nationalité, différente de celle des Français. L’objectif de cet article est d’analyser en quoi les idées de Dunn à propos de la nation canadienne-française (son destin, son identité, son rapport à la France) se reflètent dans ses discours qui revendiquent l’autonomie linguistique des Canadiens français. Cette étude s’appuie sur une variété de documents, incluant ses oeuvres imprimées, ses discours publics et sa correspondance personnelle.Item Accès libre Écrire avec des .e.s : pas si simple : écriture inclusive et surcharge cognitive(Les Éditions de l'Université de Sherbrooke (ÉDUS), 2024-09-16) Dister, Anne; Moreau, Marie-LouiseNous avons analysé un corpus de productions qui contenaient des formes comme client·e·s, tou-tes et qui se révélaient problématiques sous divers angles. Les points suivants ressortent de l’analyse des différentes catégories : l’écriture inclusive est souvent génératrice d’insécurité linguistique ; les doublets provoquent une surcharge cognitive qui complique la gestion des accords ; ces pratiques conduisent à une modification des rapports à la norme ; elles se traduisent par une perte de lisibilité des textes, ce qui grève l’accès de tous à la maitrise de la langue, et par la complexification de la morphosyntaxe du genre grammatical.Item Accès libre Circula : revue d'idéologies linguistiques. Numéro 19, Varia(Les Éditions de l'Université de Sherbrooke (ÉDUS), 2024-09-16)Numéro completItem Accès libre Ideologie linguistiche e nomi femminili di professioni e di cariche(Les Éditions de l'Université de Sherbrooke (ÉDUS), 2023) Zarra, GiuseppeRiassunto : Il saggio analizza le attuali tendenze d’uso per i femminili di professione e di carica, con particolare riguardo alle ideologie linguistiche e all’autorappresentazione linguistica delle donne, presentando sia i riscontri di sondaggi sulla scrittura giornalistica e sulla scrittura estremamente varia di Internet sia i dati raccolti mediante un questionario sul linguaggio di genere. Particolare attenzione è dedicata al processo in atto di connotazione politica, sempre più forte, nell’ideologia linguistica sul linguaggio di genere: l’opposizione ai nomi femminili di cariche, propugnata già in passato da esponenti della classe politica di centrodestra, si configura oggi alla stregua di un tratto identitario di tale area politica.||Abstract : This paper analyses current usage trends for feminine forms indicating professions and roles held by women in Italian, paying particular attention to linguistic ideologies and women’s linguistic self-representation. It presents results of surveys about the journalistic writing and the extremely varied writing on the Internet, as well as data gathered from a questionnaire about gender-inclusive language. Special emphasis is devoted to the ongoing process of increasingly strong political connotation in the linguistic ideology of gender language: the opposition to feminine job titles, advocated in the past by members of the centre-right political class, appears now as a feature of this political identity.